Lou Andreas Salomé
(San Pietroburgo 1861- Gottinga 1937)
Tedesca di origine russa, bellissima e piena di fascino, eccentrica e indomabile, Lou von Salomé rappresenta una figura di intellettuale anticonformista e spregiudicata.
Si sono innamorati di lei innumerevoli uomini: intellettuali, pittori, filosofi, poeti.


L’amore è stato il filo conduttore della sua vita costellata dai molti legami appassionati e drammatici, dai quali sembrava uscire illesa. Non si contano invece le vittime, più o meno consenzienti di quei rapporti, da Nietzsche a Rainer Maria Rilke.
“Secondo le testimonianze di chi l’ha conosciuta, c’era in lei qualcosa di
diabolico, la seduzione del male capace anche di generare il bene, il potere crudele di ferire”.
H.F. Peters, Mia sorella mia sposa, Oscar Mondadori, 1979.
Pur considerando la scrittura un’attività quasi secondaria, ha lasciato venti libri e oltre cento saggi, articoli, recensioni. Potrebbe essere definita una scrittrice, se non fosse che ciò che ne contraddistingue la produzione, sono proprio gli scritti psicoanalitici, prodotti dopo l’incontro travolgente con Freud, in cui le esperienze di vita si fondono con un’analisi introspettiva.
Personalità inquieta ha attraversato la cultura europea lasciandoci un’eredità di pensiero ancora attuale e affascinante.

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